Scherzi a parte, la trasformazione è quel processo immediato in cui ad un tipo di lavoro (generalmente salite o potenziamento) viene fatto seguire un altro lavoro più veloce (generalmente in piano).
Leggendo sui vari forum, ho trovato che lo stesso Pizzo consiglia queste sedute:
a) dopo 15x100m in salita, si fa 1km di CL quindi 3-5km in PR (incremento di 5-10" a km), oppure CV 3km
b) dopo 5x1km in salita; si fa 1km di CL e quindi 5-10x100m agili in pianura.
Inoltre, nello stesso post scrive che esistono molte altre combinazioni per ricreare sia aspetti tecnici che PSICOLOGICI.
Comunque sono in molti a fare questo tipo di allenamento in Italia. Il più "comune" che ho visto fare è stato 10x salite brevi (massimo 100m) seguite da 1000m in pista tirato, anche con chiodate.
Una volta provai a farlo anche io (con la società) in inverno:
-riscaldamento, stretching, qualche allungo.
-5x30 + 5x50 + 5x70 in salita (rec 1'/2'/4' minuti)
-5' minuti di camminata/corsetta per tornare in pista e cambiare scarpe
-1000m tirato in 3':03" (eguagliando il mio PB)
Risultato? DOMS per un paio di giorni.
A cosa serve questo allenamento? Esiste sul serio la trasformazione?
Pizzo è uno dei più famosi, anche a livello di conoscenza ed esperienza: quindi dovrebbe esistere sul serio.. no? E ho visto fare queste cose anche a gente dal calibro nazionale.
Tempo fa lessi che questo serve per "insegnare" al proprio corpo a continuare a correre veloce anche dopo uno sforzo non indifferente. Non a caso Pizzo ha inserito anche la PSICOLOGIA nello stesso commento.
In pratica con la mente dobbiamo comunicare al corpo di continuare a sopportare la fatica.
Continuando a parlare di esperienze vissute, alla mezza di domenica appena passata, lungo il percorso mi sono trovato ad affrontare delle "salite" (cavalcavia) ed in una mezza possono riservare brutte sorprese.
Premessa: Prima della gara non ho mai effettuato allenamenti di "trasformazione" e, purtroppo, ho limitato anche le salite.
Ebbene, in quelle piccole salite (qualcuna situata anche nei primissimi km di gara) tendevo ad accelerare, ma la vera sorpresa è stata.... non avere alcun problema a continuare a correre al ritmo precedente (prima della salita)! Come mai? Eppure 21 km sono tanti e richiedono anche una buona forza mentale! Nella peggiore delle ipotesi avrei potuto trovare grossi problemi dopo la salita. Invece nulla.
Come mai? Probabilmente è possibile allenare il corpo a "sopportare" la fatica anche in un'altra maniera. Quindi perché sfracellarsi di salite+velocità?
Comunque, quando andavo agli allenamenti in pista con la società, spesso ci andavo in bici: quindi 16 km di pedalate tra andare e tornare. Potrebbero essere definiti degli esempi di trasformazione (visto che spesso ero di fretta e per non arrivare in ritardo usavo anche rapporti pesanti -salite?- e visto che in pista facevamo spessissimo lavori di ripetute brevi e velocissime).
Perché allora non noto miglioramenti nella bici? Non ho una pedalata più veloce, per esempio!
Infine, una cosa che facciamo tutti: camminare dopo l'allenamento (anche per tornare a casa). Perché allora non ci abituiamo a camminare con una frequenza maggiore ed un migliore utilizzo dei muscoli, delle braccia, del busto? E' sempre una cosa di trasformazione: prima si corre (potenziamento), poi si cammina. Perché non si trasforma nulla e nulla nell'immediato?
Perché si dice che è giusto "trasformare" quando non succede assolutamente NULLA??
Anzi, prendendo questa serie all'incontrario ci si accorge come essa sia ancora più utile: prima si fa la corsa veloce e poi si fa la salita. Non è certamente "trasformazione", ma è una combo molto più utile (e molto più utilizzata all'estero). Prima si lavora con la corsa, poi si finisce con una botta finale esplosiva di salita.
Fare questa trasformazione invece vorrebbe dire: prima consumarsi con l'esplosività, poi cercare di rimediare i danni di essa con altre prove più veloci.
Nessun fuoco d'artificio prima esplode e poi sale in alto (e non va confusa la scintilla per farlo volare con l'esplosione finale).
Perché c'è ancora gente, anche di "grande calibro" che la pensa così? Su che base?
La scienza dice invece che la trasformazione esiste, ma è un processo che occorre moltissimo tempo (settimane / mesi) e di norma prima si parte con periodi di salite seguiti da periodi di velocità. E per periodi si intendono settimane/mesi.
Questo ovviamente riguarda chi prepara gare "in piano".
PS: Le frasi in grassetto non sono partorite dalla mia mente. Tutte le altre sì.
PSS: Si può anche chiudere il thread. Mi sono "sfogato" abbastanza! :sslol: :sslol:

