Ciao
Ericradis,
tu mi tampini ed io ti rispondo…
Oh! Ma te la sei proprio legata al dito per la critica che feci (mesi fa) al sito filo-fascista che tu apprezzi.
Io non disprezzo niente di quel che leggo, piuttosto cerco di capirne il senso. Tempo permettendo, mi piace leggere di tutto, possibilmente anche le tesi alternative alle mie visioni. Non basta rafforzare le certezze che già abbiamo; è bene coltivare anche il dubbio.
L'esperienza di vita mi ha insegnato che bisogna diffidare delle convinzioni assolute, che nulla è univoco, tutto è complesso e relativo.
Io sono antifascista ma preferisco aver a che fare con dei fascisti leali, piuttosto che con dei comunisti incoerenti; così come ho conosciuto, per lavoro, vicinato e attività politica, onesti reazionari e falsi progressisti. Io stesso, accecato dall'ideologia o dal pregiudizio, ho commesso parecchi errori che ho riconosciuto allargando le mie vedute sugli uomini e il mondo.
Diffido degli oracoli che sentenziano su ogni cosa, ma valuto le considerazioni di ognuno. Leggo da ogni quotidiano o rivista che la biblioteca pubblica del mio paese mette a disposizione: mi piacciono gli editoriali di Scalfari, le analisi di Marco Revelli, i commenti di Saviano, gli articoli di Gad Lerner; ma alle volte apprezzo anche le opinioni di Giuliano Ferrara, Buttafuoco, Porro, Feltri, Salluzzi, Pansa e, perfino di Travaglio.
Non mi piacciono i “paraculi”: quelli che “è sempre colpa degli altri”; i “benaltristi” che han capito tutto; i vittimisti che lagnano in continuazione complotti orditi dalle "lobby buoniste"; i “leoni da tastiera” che si auto-compiaciono della loro scorrettezza politica, che tanto biasimano quanto poco agiscono per migliorare quel che criticano.
Dell'articolo che ci segnali, caro
Ericradis, ci ho capito poco; se però lo spieghi con parole tue, magari esplicitando come la pensi tu, potremo discuterne. Perché… è meglio risicare che rosicare

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