abbiamo avuto infanzia e adolescenza uguale. con 2 differenze:chippz ha scritto:Non so se quanto sto per scrivere abbia senso, ma io so che fino alla cresima i miei mi spingevano moltissimo sulla religione e all'asilo avevo delle suore rispettosissime e ambientaliste/animaliste.lucaliffo ha scritto:comunque, mi rivolgo a chi ha 20-30 anni: sofferenza e compassione lasciatele a noi anziani, c'è tempo per essere tristi... pensate a godervi la vita a più non posso, anche se serve un po' di (sano) egoismo-menefreghismo, pensate a costruire e proteggere prima la vostra vita e della vostra famiglia e poi (eventualmente) quella degli altri.
Roba che a 7/8 anni ero già l'unico in famiglia a non uccidere un animale/insetto, ma al massimo farlo uscire fuori di casa. O che se vedevo una formica mi spostavo per non schiacciarla.
Se poi ci aggiungiamo l'essere obbligato ad andare a messa (fino alla cresima) e a sentire storie religiose, con i miei che mi dicevano che dovevo fare come Gesù da bambino che aiutava ed era bravissimo, una volta aver maturato mentalmente ho capito com'è stato il mio percorso per giungere a quello che sono ora.
Ora so valutare, so pensare. So che la religione alla fine è solo un modo come un altro per far credere le cose alle persone. Ma solo perché in moltissimi anni ci hanno affidato questo misterioso potere. Ora chiunque dice che, quando le probabilità di una cosa sono pari a 0, quando è impossibile, l'unica cosa rimanente da fare è.. pregare.
Quindi io so che è una gran cavolata. Ma ora è arrivata a questo punto perché la gente ci crede a queste cose e pensa di poter cambiare il mondo credendoci.
Però queste cose, per quanto siano frutto di una cosa immaginaria, hanno formato le radici in me.. o meglio, ne ho estratto certi concetti.
Tutto questo per dire, come si fa ad evitare la sofferenza e la compassione? Il mondo è pieno di persone tristi, di qualsiasi età. Certo è impossibile aiutare tutti, ma se condividere parte della sofferenza di una persona può aiutare a migliorare o superare la cosa perché non lo si dovrebbe fare?
E io la trovo una cosa "normale". Non è da me voltare la faccia quando una persona è in difficoltà... ma al tempo stesso ne è anche la mia dannazione: più sono felici senza problemi, meno mi interessano le persone.
Oh, dall'esterno sono una persona tranquilla e felicissima.. ma più si scava dentro di me più si vedono i pezzi di altre persone che mi porto dietro.
- le suore del mio asilo erano fasciste e applicavano pene corporali
- facevo stragi di formiche, zanzare e mosche che spiaccicavo con l'elastico delle mutande