a qualcuno piace l'arte?

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Re: a qualcuno piace l'arte?

Messaggio da lucaliffo »

Ericradis ha scritto: mer 11 mag 2022, 23:23
lucaliffo ha scritto: mer 11 mag 2022, 23:13
Ericradis ha scritto: mer 11 mag 2022, 21:19 @Appiedato tra i pittori classificati come “Simbolisti” Roerich non é certo considerato tra i migliori. Il confronto con il nostrano Segantini é impietoso.
peró ai suoi tempi roerich fece un successo mondiale clamoroso
Avrá avuto un buon mercante. :lol:
Non mi sembra un artista molto importante, poi puó piacere ad Appiedato e ad altri. Come puó piacere Ligabue e lo si puó preferire anche a de André. Ma se si facesse un ranking dell’importanza artistica le posizioni sarebbero certe.
io non so quasi nulla di pittura. comunque vedendo le foto mi piacciono molto vari segantini. tipo questo sotto.
sembra un impressionista ma molto realista, quasi fotografico.

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Messaggio da lucaliffo »

in quello almeno c´é l´elemento surreale della donna, qui me pare popo na foto:


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Re: a qualcuno piace l'arte?

Messaggio da Ericradis »

Hai colto i due aspetti principali della sua pittura. Nasce come impressionista, diventa “il pittore della luce” perché meglio di tutto riesce a rappresentare la luce nei suoi paesaggi alpini(soprattutto engadinesi) con una tecnica che diventa in molti quadri divisionista. Ha quindi un’importanza pittorica innovativa assoluta nell800. Ma i suoi quadri, soprattutto se si guardano le figure umane, hanno sempre qualcosa di metafisico e misterioso anche quando descrivono semplici scene di vita montana grigionese o come nel quadro con le pecore, della vita brianzola(quel lago é quello di Oggiono o Pusiano). In altri quadri come quello della donna che nasce dall’albero aggiunge dei soggetti simbolisti, quindi misteriosi. È un pittore grandissimo, celebre ma non quanto i suoi colleghi francesi dei quali non é assolutamente inferiore.
Se qualcuno andasse a St Moritz ad allenarsi vada nel piccolo museo a lui dedicato. Nel piano superiore ci sono tre suoi enormi quadri che sono tra i piú grandi quadri dell’800.

P.s ecco i tre quadri: la vita, la natura, la morte
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Messaggio da lucaliffo »

allora i divisionisti e puntinisti inventarono... i pixel! :shock:

ci sono centinaia di argomenti di cui so poco o nulla. ma alcuni di questi mi affascinano e, se ne parlate e mi spiegate le cose, mi arricchite e VE NE RINGRAZIO INFINITAMENTE.
non ci si deve vergognare di non sapere, non si guadagna nulla di concreto con la pretesa (recente e abbastanza generalizzata) di essere tuttologi solo perché si legge un articolo o si vede un servizio tv. non serve a nulla imporsi su chi sa usando la famigerata "libertá di opinione", anzi puó essere dannoso perché convincendosi di essere dei genii in tutto si é portati a fare scelte che rispetto alla realtá materiale (che C´É ED É UNA) sono errate e la materia certamente non avrá pietá.
poi io di pochissime cose intendo molto ma (a parte l´atletica) non vedo intorno lo stesso mio famelico e umile desiderio di arricchimento, ad esempio quando posto qualcosa di musica non frega un cazzo a nessuno.
e anche nella musica, come nella pittura, c´é quella impalpabile e indefinibile (ma c´é!) dicotomia tra la libertá del gusto personale e una poco libera e piú oggettiva GERARCHIA di valori (ristretta agli iniziati?), tra relativo e assoluto.
come anche nel giudizio estetico nei confronti delle F (o dei M).

e cosa mi dici della differenza filosofica tra simbolismo e surrealiosmo? @Ericradis
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Messaggio da Ericradis »

Dal punto di vista filosofico hanno delle similitudini perché vogliono rappresentare il metafisico, il mistero, quanto c’é dietro l’aspetto esteriore delle cose. Il surrealismo secondo il suo teorico Breton, esaltava peró soprattutto l’essere spontaneo, il bambino innocente o la follia. (Siamo anche nel periodo delle ricerche di Freud). Dal punto di vista estetico il surrealismo é sicuramente meno formale rispetto al simbolismo che invece ha spesso dei richiami piú classicheggianti e tipicamente dei temi spirituali e religiosi.
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Messaggio da L'Appiedato »

Altri due pittori che mi piacciono, di genere orientalista, fine 800
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Messaggio da lucaliffo »

Ericradis ha scritto: gio 12 mag 2022, 11:47 Dal punto di vista filosofico hanno delle similitudini perché vogliono rappresentare il metafisico, il mistero, quanto c’é dietro l’aspetto esteriore delle cose. Il surrealismo secondo il suo teorico Breton, esaltava peró soprattutto l’essere spontaneo, il bambino innocente o la follia. (Siamo anche nel periodo delle ricerche di Freud). Dal punto di vista estetico il surrealismo é sicuramente meno formale rispetto al simbolismo che invece ha spesso dei richiami piú classicheggianti e tipicamente dei temi spirituali e religiosi.
io penso che entrambi derivino dalla stessa esigenza di sfogo/manifestazione di un inconscio represso da una realtá non sempre piacevole, ma che col surralismo e l´astrattismo in generale quest´esigenza faccia il "salto di qualitá": dal rappresentare una realtá (a volte perfino estrema, fotografica), pur con aspetti strani/nascosti, si passa a rappresentare direttamente l´irrealtá.
é come se da un sogno cosciente/diurno si passi al sogno durante il sonno (o alla follia, che altro non é che un sogno notturno che si crede diurnamente reale).
ora, in genere questo cambiamento verso un sempre maggiore spazio all´irrazionale viene giudicato una positiva conquista, una "libertá"... io invece, se escludiamo la funzione di sfogo/spurgo (nell´arte o altro), lo vedo come un tragico disastro. da un punto di vista psicoanalitico:
- l´irrazionale sarebbe meglio non si formasse
- se si forma é buono sfogarlo per liberarsene
- ma se manifestandolo, invece di liberartene prende la tua personalitá, sei fottuto
- e se la cosa accade per una buona fetta di popolazione, é fottuta la comunitá
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lucaliffo ha scritto: gio 12 mag 2022, 14:36
Ericradis ha scritto: gio 12 mag 2022, 11:47 Dal punto di vista filosofico hanno delle similitudini perché vogliono rappresentare il metafisico, il mistero, quanto c’é dietro l’aspetto esteriore delle cose. Il surrealismo secondo il suo teorico Breton, esaltava peró soprattutto l’essere spontaneo, il bambino innocente o la follia. (Siamo anche nel periodo delle ricerche di Freud). Dal punto di vista estetico il surrealismo é sicuramente meno formale rispetto al simbolismo che invece ha spesso dei richiami piú classicheggianti e tipicamente dei temi spirituali e religiosi.
io penso che entrambi derivino dalla stessa esigenza di sfogo/manifestazione di un inconscio represso da una realtá non sempre piacevole, ma che col surralismo e l´astrattismo in generale quest´esigenza faccia il "salto di qualitá": dal rappresentare una realtá (a volte perfino estrema, fotografica), pur con aspetti strani/nascosti, si passa a rappresentare direttamente l´irrealtá.
é come se da un sogno cosciente/diurno si passi al sogno durante il sonno (o alla follia, che altro non é che un sogno notturno che si crede diurnamente reale).
ora, in genere questo cambiamento verso un sempre maggiore spazio all´irrazionale viene giudicato una positiva conquista, una "libertá"... io invece, se escludiamo la funzione di sfogo/spurgo (nell´arte o altro), lo vedo come un tragico disastro. da un punto di vista psicoanalitico:
- l´irrazionale sarebbe meglio non si formasse
- se si forma é buono sfogarlo per liberarsene
- ma se manifestandolo, invece di liberartene prende la tua personalitá, sei fottuto
- e se la cosa accade per una buona fetta di popolazione, é fottuta la comunitá
Si, c’é sicuramente un salto di qualitá con il surrealismo, ma dobbiamo ricordare che le classificazioni degli artisti sono cose che usiamo noi perché ci é comodo. I grandi artisti rappresentano molte cose contemporaneamente. Ad esempio l’irrealtá era giá stata ampiamente rappresentata da Goya piú di un secolo prima. Goya, che é il piú moderno dei pittori dell’antichitá, la pensa circa come te: il sonno della ragione genera mostri

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lucaliffo ha scritto:
io penso che entrambi derivino dalla stessa esigenza di sfogo/manifestazione di un inconscio represso da una realtá non sempre piacevole, ma che col surralismo e l´astrattismo in generale quest´esigenza faccia il "salto di qualitá": dal rappresentare una realtá (a volte perfino estrema, fotografica), pur con aspetti strani/nascosti, si passa a rappresentare direttamente l´irrealtá.
é come se da un sogno cosciente/diurno si passi al sogno durante il sonno (o alla follia, che altro non é che un sogno notturno che si crede diurnamente reale).
ora, in genere questo cambiamento verso un sempre maggiore spazio all´irrazionale viene giudicato una positiva conquista, una "libertá"... io invece, se escludiamo la funzione di sfogo/spurgo (nell´arte o altro),
Ma tu Luc hai mai letto nulla di Lovecraft?
Io ti consiglierei di provare qualche racconto. Ci sono degli audiolibri molto belli anche su YouTube, tipo il canale "Libri in pillole".
Penso che sia un autore che ha messo in pratica ciò che hai scritto qui sopra.
""Serena e durevole è soltanto la bellezza donata dal sogno, e il mondo ha gettato via questa consolazione quando, nel suo idolatrare la realtà, ha sciupato i segreti dell'infanzia e dell'innocenza"
(La chiave d'argento, H.P. Lovecraft)
Qui sotto altra citazione da uno dei suoi racconti, ex Oblivione Immagine

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