Il discorso è complesso
Geneticamente non puoi negare che gli sprinter neri siano piu predisposti rispetto ai bianchi
Perchè di 90 atleti sotto il muro dei 10.00 ci son scesi 2 di etnia caucasica qualche cinese giapponese (3/4) e 80 e più afroamericani o proprio africani (nigeria costa d.avorio namibia ecc...)
Che poi in futuro uno sprinter bianco possa correre 9.57 può anche accadere (ricordo armin hary prima a correrelivello in 10.0 e già allora gli afroamericani vincevano tanto) ma quest'ultimo dato non andrebbe a negare quanto detto in precedenza
Perchè su quasi 100 top sprinter di sempre il 90% son di colore?
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Re: Risultati elite internazionali
Uno studio osservazionale fatto da allenatori del gruppo di Brescia dice che tra atleti superelite non c'è differenza nel metabolismo ne nell'efficenza di corsa tra keniani e europei.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22382667
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Re: Risultati elite internazionali
Si ma è perchè sono generalmente più muscolosi. Come un watusso è di solito più alto rispetto alla media.gianmarcocordella ha scritto: lun 4 dic 2017, 15:37 Il discorso è complesso
Geneticamente non puoi negare che gli sprinter neri siano piu predisposti rispetto ai bianchi
Perchè di 90 atleti sotto il muro dei 10.00 ci son scesi 2 di etnia caucasica qualche cinese giapponese (3/4) e 80 e più afroamericani o proprio africani (nigeria costa d.avorio namibia ecc...)
Che poi in futuro uno sprinter bianco possa correre 9.57 può anche accadere (ricordo armin hary prima a correrelivello in 10.0 e già allora gli afroamericani vincevano tanto) ma quest'ultimo dato non andrebbe a negare quanto detto in precedenza
Perchè su quasi 100 top sprinter di sempre il 90% son di colore?
Il discorso è uno sprinter di colore con la stessa muscolatura di uno bianco va più forte?
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Re: Risultati elite internazionali
eehh...e quindi? Il fatto che uno sia più alto o più basso, più muscoloso o meno non è genetica?Ericradis ha scritto: lun 4 dic 2017, 15:47Si ma è perchè sono generalmente più muscolosi. Come un watusso è di solito più alto rispetto alla media.gianmarcocordella ha scritto: lun 4 dic 2017, 15:37 Il discorso è complesso
Geneticamente non puoi negare che gli sprinter neri siano piu predisposti rispetto ai bianchi
Perchè di 90 atleti sotto il muro dei 10.00 ci son scesi 2 di etnia caucasica qualche cinese giapponese (3/4) e 80 e più afroamericani o proprio africani (nigeria costa d.avorio namibia ecc...)
Che poi in futuro uno sprinter bianco possa correre 9.57 può anche accadere (ricordo armin hary prima a correrelivello in 10.0 e già allora gli afroamericani vincevano tanto) ma quest'ultimo dato non andrebbe a negare quanto detto in precedenza
Perchè su quasi 100 top sprinter di sempre il 90% son di colore?
Il discorso è uno sprinter di colore con la stessa muscolatura di uno bianco va più forte?
Per quanto riguarda lo studio di quelli di Brescia lo avevo letto, ma bisogna vedere cosa vai a ricercare, cosa reputi possa essere determinante e cosa no e come lo misuri
" personaggio occulto, un massone, un beato paolo" (cit. Lucaliffo)
http://appiedato.blogspot.it/
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Re: Risultati elite internazionali
Quelle sono caratteristiche fisiche. Era stato ipotizzato che i keniani avessero caratteristiche metaboliche particolari che favoriscono lacorsa. O che gli sprinter afroamericani avessero una conformazione del bacino più adatta.L'Appiedato ha scritto: lun 4 dic 2017, 16:49eehh...e quindi? Il fatto che uno sia più alto o più basso, più muscoloso o meno non è genetica?Ericradis ha scritto: lun 4 dic 2017, 15:47Si ma è perchè sono generalmente più muscolosi. Come un watusso è di solito più alto rispetto alla media.gianmarcocordella ha scritto: lun 4 dic 2017, 15:37 Il discorso è complesso
Geneticamente non puoi negare che gli sprinter neri siano piu predisposti rispetto ai bianchi
Perchè di 90 atleti sotto il muro dei 10.00 ci son scesi 2 di etnia caucasica qualche cinese giapponese (3/4) e 80 e più afroamericani o proprio africani (nigeria costa d.avorio namibia ecc...)
Che poi in futuro uno sprinter bianco possa correre 9.57 può anche accadere (ricordo armin hary prima a correrelivello in 10.0 e già allora gli afroamericani vincevano tanto) ma quest'ultimo dato non andrebbe a negare quanto detto in precedenza
Perchè su quasi 100 top sprinter di sempre il 90% son di colore?
Il discorso è uno sprinter di colore con la stessa muscolatura di uno bianco va più forte?
Per quanto riguarda lo studio di quelli di Brescia lo avevo letto, ma bisogna vedere cosa vai a ricercare, cosa reputi possa essere determinante e cosa no e come lo misuri
Era stato anche pensato che i keniani avessero una corsa più efficente. Ma questo studio non ha trovato differenze sostanziali.
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Re: Risultati elite internazionali
Non sono chiaramente io che posso stabilire con certezza se nella corsa certe etnie godono di miglior predisposizione rispetto ad altre.
Premetto anzitutto che la cosa mi interessa poco, se non per il gusto di ragionare. Di indole sono uno che non cerca scuse e che crede che il lavoro sodo paghi più di tutto il resto. Credo che molti limiti (non tutti) siano solo nelle nostre teste e che un atleta bianco, caucasico, possa non precludersi alcun risultato e sono convinto che se qualora un vantaggio genetico possa esistere, non sarà mai un impedimento per qualcun altro.
Detto ciò però non posso far a meno di notare alcune coincidenze e casi che a mio avviso non possono essere, quantomeno ignorati,
Chiedo:
-E’ un caso che, in certe specialità dell’atletica, alcune nazioni (omogenee etnicamente) riescano meglio che in altre? Si può parlare di vantaggio genetico? Certo, mi si dirà, i Kenya tutti i ragazzini corrono; e io potrei dire che si tende a fare tanto ciò che riesce bene. La materia di studio preferita è sempre quella in cui si riesce meglio
-E’ un caso che in certe nazioni, multieniche da decenni, (Usa, Francia, Gb) certe specialità dell’atletica siano ad appannaggio di atleti che hanno certe origini? Si può parlare di vantaggio genetico?
-E’ un caso che in un paese come l’Italia che ha conosciuto l’immigrazione solo recentemente, gli atleti di origine africana siano già così importanti?
Campionati italiani assoluti 2017
1.500m: i primi 3 sono africani. 4 nei primi 10 sono africani
3.000 siepi: i primi 2 sono africani. 5 nei primi 10 sono africani
5.000m: i primi 2 sono africani. 4 nei primi 10 sono africani
10.000m: il 1°e il 3° sono africani.
(Ora è chiaro che quando dico africani è solo per semplificazione)
-nel 2013, ad esempio, tra i 100 più veloci maratoneti dell’anno, 94 erano africani. E’ un caso?
Ora, un caso non lo è di certo, semmai vi sono altri fattori, diversi da quelli genetici, che spiegano il successo degli atleti di colore.
Ultima cosa, non mi fido troppo, su questo tema, delle opinioni di chi si occupa di preparazione (vedi studio del marathon center). Un allenatore onesto e che quindi crede in ciò che fa, è convinto che il miglioramento consista soprattutto nel metodo d’allenamento ed è normale che se passa l’idea, anche solo sfumata, che la genetica conta di più del modo di allenarsi, egli si senta un po’ svilito.
Io, chiaramente, sono sempre dell’opinione che il duro lavoro batte il talento quando il talento non lavora duramente.
Premetto anzitutto che la cosa mi interessa poco, se non per il gusto di ragionare. Di indole sono uno che non cerca scuse e che crede che il lavoro sodo paghi più di tutto il resto. Credo che molti limiti (non tutti) siano solo nelle nostre teste e che un atleta bianco, caucasico, possa non precludersi alcun risultato e sono convinto che se qualora un vantaggio genetico possa esistere, non sarà mai un impedimento per qualcun altro.
Detto ciò però non posso far a meno di notare alcune coincidenze e casi che a mio avviso non possono essere, quantomeno ignorati,
Chiedo:
-E’ un caso che, in certe specialità dell’atletica, alcune nazioni (omogenee etnicamente) riescano meglio che in altre? Si può parlare di vantaggio genetico? Certo, mi si dirà, i Kenya tutti i ragazzini corrono; e io potrei dire che si tende a fare tanto ciò che riesce bene. La materia di studio preferita è sempre quella in cui si riesce meglio
-E’ un caso che in certe nazioni, multieniche da decenni, (Usa, Francia, Gb) certe specialità dell’atletica siano ad appannaggio di atleti che hanno certe origini? Si può parlare di vantaggio genetico?
-E’ un caso che in un paese come l’Italia che ha conosciuto l’immigrazione solo recentemente, gli atleti di origine africana siano già così importanti?
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5.000m: i primi 2 sono africani. 4 nei primi 10 sono africani
10.000m: il 1°e il 3° sono africani.
(Ora è chiaro che quando dico africani è solo per semplificazione)
-nel 2013, ad esempio, tra i 100 più veloci maratoneti dell’anno, 94 erano africani. E’ un caso?
Ora, un caso non lo è di certo, semmai vi sono altri fattori, diversi da quelli genetici, che spiegano il successo degli atleti di colore.
Ultima cosa, non mi fido troppo, su questo tema, delle opinioni di chi si occupa di preparazione (vedi studio del marathon center). Un allenatore onesto e che quindi crede in ciò che fa, è convinto che il miglioramento consista soprattutto nel metodo d’allenamento ed è normale che se passa l’idea, anche solo sfumata, che la genetica conta di più del modo di allenarsi, egli si senta un po’ svilito.
Io, chiaramente, sono sempre dell’opinione che il duro lavoro batte il talento quando il talento non lavora duramente.
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Re: Risultati elite internazionali
Ma magari questo dato è dovuto alle caratteristiche fisiche più che genetiche. Qui dalle mie parti ci sono un po' di ragazzi originari africani, però come prestazioni stiamo nella media dei colleghi europei original. Quindi boh...
Ad ogni modo, per avvalorare quanto ha detto Canova Julein Wander ha vinto la corsa su strada a Ginevra. Abbastanza importante.
https://www.facebook.com/ATHLEROMAND/vi ... WBgpk4iNYQ

Ad ogni modo, per avvalorare quanto ha detto Canova Julein Wander ha vinto la corsa su strada a Ginevra. Abbastanza importante.
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1,73m x 57kg
obiettivi: mezzofondista in cerca di sfide
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Re: Risultati elite internazionali
L'allenatore ha un ruolo, piuttosto importante nella cura dei particolari, nel senso che a certi livelli il minimo miglioramento può servire. Per rendere l'idea il tanto chiacchierato rapporto tra Farah e Salazar è iniziato nel 2011, ma già nel 2006 corse un 5000 in 13'09". Non è quindi che Salazar prese uno da 15' e lo ha portato sotto i 13'. I grandi allenatori pigliano gente che viaggia già forte, non trasformano gente normale.L'Appiedato ha scritto: lun 4 dic 2017, 19:53 Un allenatore onesto e che quindi crede in ciò che fa, è convinto che il miglioramento consista soprattutto nel metodo d’allenamento ed è normale che se passa l’idea, anche solo sfumata, che la genetica conta di più del modo di allenarsi, egli si senta un po’ svilito.
Io, chiaramente, sono sempre dell’opinione che il duro lavoro batte il talento quando il talento non lavora duramente.
Il mio dubbio sul discorso genetico è dove sta il confine tra quello che uno sostanzialmente ha a prescindere solo per il fatto di essere nato, e quanto "l'ambiente" va a attivare più o meno certi aspetti del corredo genetico verso una prestazione sportiva.... e questo ambiente può anche voler dire che, esempio a caso, magari uno era un bimbo che fin da piccolissimo era molto attivo, oppure è nato in altura, oppure mangiava bene.
Mi son fatto l'idea che la verità stia un po' nel mezzo, cioè che il campione abbia in effetti, fortuna sua, ricevuto da madre natura qualche fattore chiave, dall'altro lato gli individui "normali" potrebbero andare molto più forte di così, allenandosi molto, bene e curando anche lo stile di vita. Cioè prendendo la campana gaussiana dell'arrivo di una maratona, rimarrebbe la stessa, ma molto più "stretta" di quanto la vediamo oggigiorno.
Mutante sovrumano
Re: Risultati elite internazionali
Anche per me, se dovessimo prendere due bambini: uno europeo farlo vivere fin da subito in Kenya e un keniano farlo vivere fin da subito in Italia, dopo tot anni il bimbo europeo con lo stile di vita da keniano sarebbe più forte dell'altro.... ma solo se gli stili di vita sono veramente così differenti.
Ecco, forse si potrebbe amplificare il discorso del tipo: un bimbo giamaicano (di quelli "possenti") che vive sempre in Kenya come un keniano, riuscirebbe a sfondare nel mondo dell'endurance?
Per me sì..
Permettetemi un'associazione forzata, ma la storia dell'associare i più forti runner agli africani, non è simile all'associare i vu cumpra ai marocchini? Cioè, non direi mai che un marocchino ha il dna per fare il vu cumprà, direi più che altro che la sua situazione di vita l'ha portato ad andare sulle spiagge di agosto con i pantaloni lunghi e il maglione.
Ecco, forse si potrebbe amplificare il discorso del tipo: un bimbo giamaicano (di quelli "possenti") che vive sempre in Kenya come un keniano, riuscirebbe a sfondare nel mondo dell'endurance?
Per me sì..
Permettetemi un'associazione forzata, ma la storia dell'associare i più forti runner agli africani, non è simile all'associare i vu cumpra ai marocchini? Cioè, non direi mai che un marocchino ha il dna per fare il vu cumprà, direi più che altro che la sua situazione di vita l'ha portato ad andare sulle spiagge di agosto con i pantaloni lunghi e il maglione.
Gym: squat 110k / panca 70k / stacco 145k
Run: 10k 37':40" / 3k 10':22" / 1,5k 4':44" / 0,8k 2':16" / 0,4k 1':00"
Watt: 20' 318 / 10' 344 / 5' 381 / 1' 549 / max 1052
Run: 10k 37':40" / 3k 10':22" / 1,5k 4':44" / 0,8k 2':16" / 0,4k 1':00"
Watt: 20' 318 / 10' 344 / 5' 381 / 1' 549 / max 1052
Re: Risultati elite internazionali
moen ha fatto 2h05... un africano del suo livello di talento che viene in italia fa 2h12
chi dà maggiore importanza alla genetica dà per scontato e dimentica l'influsso positivo ambientale/allenamento e poi focalizza solo quel 2% in più che deriva dalla genetica (dico 2% supponendo che l'attuale differenza neri-bianchi in maratona sia ascrivibile alla genetica).
ma perchè non fate anche il ragionamento opposto?
per sapere se conta di più l'ambiente o la genetica si deve fare un confronto tra 2 soggetti del genere:
- soggetto1: superdotato geneticamente ma con ambiente sfavorevole
- soggetto2: superdotato ambientalmente ma genetica sfavorevole.
il soggetto 2 batte sempre il soggetto 1. questione risolta per sempre.
io ad esempio ho una genetica ridicola per i 100m, a 15 anni facevo 16"... poi però allenandomi per il mezzofondo arrivai a 12.5, e se mi fossi allenato per i 100 sarei arrivato a 11 basso.
se invece prendi un jamaicano alla bolt e lo alleni a divano, birra e patatine, arriverà a 160kg e sui 100 farà 20". ma anche se non diventa grasso, se non si allena col cazzo che farà 11 basso.

chi dà maggiore importanza alla genetica dà per scontato e dimentica l'influsso positivo ambientale/allenamento e poi focalizza solo quel 2% in più che deriva dalla genetica (dico 2% supponendo che l'attuale differenza neri-bianchi in maratona sia ascrivibile alla genetica).
ma perchè non fate anche il ragionamento opposto?
per sapere se conta di più l'ambiente o la genetica si deve fare un confronto tra 2 soggetti del genere:
- soggetto1: superdotato geneticamente ma con ambiente sfavorevole
- soggetto2: superdotato ambientalmente ma genetica sfavorevole.
il soggetto 2 batte sempre il soggetto 1. questione risolta per sempre.
io ad esempio ho una genetica ridicola per i 100m, a 15 anni facevo 16"... poi però allenandomi per il mezzofondo arrivai a 12.5, e se mi fossi allenato per i 100 sarei arrivato a 11 basso.
se invece prendi un jamaicano alla bolt e lo alleni a divano, birra e patatine, arriverà a 160kg e sui 100 farà 20". ma anche se non diventa grasso, se non si allena col cazzo che farà 11 basso.