Comunque requisito fondamentale dovrebbe essere l'aver perso il lavoro non per propria volontà quindi dovrebbe essere una sorta di disoccupazione/naspi

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la questione non è della comunita' che offre gli studi solo ai piu' meritevoli ma che da qui ad alcuni anni ci ritroveremo senza medici. Dimmi tu, in italia ci sono oltre 4k di comuni e ogni anno in teoria dovrebbero laurearsi 9k di studenti di medicina e togliamo gli ospedali delle grandi citta' dove sicuramente non ci sono 2-3 medici non abbiamo nemmeno la media di 1 medico nuovo ogni anno per ogni comune. Invece di avvocati, di architetti e di ingegneri ce ne sono tanti per esempio...io non dico di togliere il numero chiuso ma almeno aumentare le borse per le specializzazioni e aumentare i posti disponibili ogni anno in ogni facolta'. Che poi il corso di laurea debba essere difficile e far in modo che solo i piu' bravi vanno avanti quello è ovvio.GioPod ha scritto: ven 5 ott 2018, 18:23 Che poi a pensarci il principio non è neanche male : la comunità offre gli studi solo ai più meritevoli.
Quindi livellato verso l altro
Noi invece abbiamo un concetto più socialista, la scuola pubblica deve essere garantita a tutti, quindi livellato verso il basso
Però c’è una distribuzione, tra i medici in attività nel sistema sanitario nazionale, sbilanciata verso gli ultra 55 enni. Se dovesse andare in vigore la quota 100, si avranno sicuramente gravi problemi di reperimento di medici. Già adesso alcuni specialisti si trovano a fatica. Sul sito Assomed si parla da anni del problema ma la politica è sempre stata sorda.lucaliffo ha scritto: sab 6 ott 2018, 0:54 ma la comparazione la devi fare sul numero di medici che ogni anno escono dal mercato (pensione).
in italia ci sono 240.000 medici, se lavorano 40 anni ogni anno ne escono 6000, quindi 9000 laureati l'anno sono pure troppi.
i dettagli non li conosco... mi fido!Ericradis ha scritto: sab 6 ott 2018, 9:08Però c’è una distribuzione, tra i medici in attività nel sistema sanitario nazionale, sbilanciata verso gli ultra 55 enni. Se dovesse andare in vigore la quota 100, si avranno sicuramente gravi problemi di reperimento di medici. Già adesso alcuni specialisti si trovano a fatica. Sul sito Assomed si parla da anni del problema ma la politica è sempre stata sorda.lucaliffo ha scritto: sab 6 ott 2018, 0:54 ma la comparazione la devi fare sul numero di medici che ogni anno escono dal mercato (pensione).
in italia ci sono 240.000 medici, se lavorano 40 anni ogni anno ne escono 6000, quindi 9000 laureati l'anno sono pure troppi.
Importeremo medici da paesi stranieri che sicuramente saranno formati bene...
http://www.sanita24.ilsole24ore.com/pdf ... d=ADcHDu3B
L’accessibilità alle cure in Brasile non è come in Italia dove si curano aggratis i nipoti di Berlusconi o il figlio di Briatore o il pensionato con la minima che ha l’attico in centro e la villa in Sardegna. E si curano anche persone sane solo perchè non hanno un c..zzo da fare e ne approfottano per fare esami e altre cose inutili. Quindi ci saranno in Italia sicuramente più prestazioni procapite che in Brasile e da qui il maggior numero di personale necessario.lucaliffo ha scritto: sab 6 ott 2018, 10:44i dettagli non li conosco... mi fido!Ericradis ha scritto: sab 6 ott 2018, 9:08Però c’è una distribuzione, tra i medici in attività nel sistema sanitario nazionale, sbilanciata verso gli ultra 55 enni. Se dovesse andare in vigore la quota 100, si avranno sicuramente gravi problemi di reperimento di medici. Già adesso alcuni specialisti si trovano a fatica. Sul sito Assomed si parla da anni del problema ma la politica è sempre stata sorda.lucaliffo ha scritto: sab 6 ott 2018, 0:54 ma la comparazione la devi fare sul numero di medici che ogni anno escono dal mercato (pensione).
in italia ci sono 240.000 medici, se lavorano 40 anni ogni anno ne escono 6000, quindi 9000 laureati l'anno sono pure troppi.
Importeremo medici da paesi stranieri che sicuramente saranno formati bene...
http://www.sanita24.ilsole24ore.com/pdf ... d=ADcHDu3B![]()
pensate che qua in bras la densità di medici è la metà che in italia, 2/1000, e la maggior parte si laureano in università private (care UN BOTTO)