"massimali" o "resistenti"?

[lucaliffo]

Forza resistente e forza massimale, di Michel Pradet, Professore all' INSEP di Parigi.

"Essere resistenti, trattandosi di un esercizio di forza, corrisponde alla capacità di effettuare un grande numero di ripetizioni di questo esercizio o di mantenere uno sforzo per lungo tempo senza cedimenti. Tanto questa definizione sembra essere evidente, tanto essa si rivela, in un certo numero di prove sportive, difficile da mettere in pratica.
1) E’ stato dimostrato che per carichi superiori al 50% del carico mobilizzabile da un individuo, il numero di ripetizioni, dunque la sua resistenza, dipende dalla sua forza massimale. Detto in altro modo, se si raffrontano due individui i cui records nella panca orizzontale sono rispettivamente di 100 e di 60 kg, sarà il più forte dei due colui che solleverà in panca 50 kg un numero molto più grande di volte. La resistenza dipende dunque in questo caso dalle capacità contrattili dei muscoli sollecitati, e fa appello al metabolismo anaerobico.
2) Invece, per dei carichi dell’ordine del 30% della forza massimale il numero di ripetizioni diviene indipendente dal valore della forza massimale. Si può dunque essere forti e non realizzare che un piccolo numero di ripetizioni, e all’inverso, non essere molto forti ma realizzare un grande numero di ripetizioni. La resistenza è questa volta essenzialmente legata alla capacità aerobica dei muscoli sollecitati.
Per prepararsi a delle prove numerose la cui durata è compresa tra i 2 e i 6 minuti in cui sono richiesti dei livelli di forza elevati, si pone dunque la questione seguente : occorre elevare il valore della forza massimale degli individui o piuttosto allenarsi ad una certa percentuale di questo valore? Allenarsi ad una percentuale troppo bassa non rischia di provocare una diminuzione del valore della forza massima? La risposta a queste domande delicate non è a senso unico. Essa riposa su di una analisi approfondita delle caratteristiche degli individui e dei compiti che essi dovranno effettuare."

[lucaliffo]

interessante. potrebbe sembrare banale ma non lo è.
non so se la cosa sia integralmente trasponibile nella corsa... ma se così fosse significherebbe che:
- per specialità prettamente anaerobiche (fino ai 400m), conviene puntare sulle capacità massimali (riserva di velocità) anche per avere più resistenza
- per specialità a preponderanza aerobica è il contrario.
come concetto generalissimo eh...

[lucaliffo]

e non è banale perchè ad esempio nell'allenamento dei 400isti, in italia, si cura la "resistenza" con metodi "aerobici" (la 2) nel testo riportato) e non migliorando la riserva di velocità (la 1) del testo).

un 400ista è anzitutto uno SPRINTER:
- lo spread di passo 400-100 è mediamente la metà di quello 400-800
- il picco di accumulo lattacido si raggiunge per durate di circa 1'15
quindi i 400 stanno certamente "al di qua" della barricata.

leggevo ieri della grenot appena arrivata in italia. per un anno e mezzo (allenatore italiano) migliorò fino al PB 50.30 (2009), poi iniziò a peggiorare fino a 52'17 (2011).
allora andò in florida e migliorò: 50.55, 50.47, 50.55 nei 3 anni successivi, nei quali fece anche PB nei 200 e 300.
sono certo che se fosse rimasta in italia si sarebbe ritirata 2-3 anni fa...

leggo intervista (2009) al suo allenatore italiano, l'intervistatore gli chiede quanto faccia sui 30m, sui 60m... risposta:
"i 30m??? mai fatti fare in vita mia!"

ragazzo caro, se i 400m necessitano di grande riserva di velocità, quindi di un ottimo 100, i 30 LI DEVI FARE!!!

[simone03031986]

Interessantissima questa cosa.
Per poterla applicare alla corsa dici sia ragionevole trasportare quelle percentuali (50% punto 1 e 30% punto 2) sulla base di test veloci e massimali magari sui 200m?
Del tipo:
test 200m in 28'' perciò 2'20''/km
1)2'20'' + 50% =3'30''/km
2)2'20''+ 70% =3'58''/km

Potrebbero essere i valori di soglia anaerobica e ... il secondo non saprei, potrebbe essere il ritmo di una CM?
Seghe mentali?

[lucaliffo]

credo di no.
a parte che lì dice dal 50% in su (anaerobico).
poi se hai un massimale di 28 sui 200, al 50% di passo è 56, 4'40/km, al 30% è 93... 7'46/km... roba manco da universitari, ma da master ad harward

[lucaliffo]

allenamento della 400ista bonfanti, 2009 (2anno promesse).
inverno: progressivi e salite 50-60m (ZERO accelerazioni dai blocchi e sprint vero).
primavera: sprint 60-80; ZERO accelerazioni, blocchi e prove inferiori ai 60.
agonistico: finalmente compaiono i blocchi...

[lucaliffo]

ho tutto il day by day della milani 2008-2009.
INVERNO.
la cosa più breve che fa sono 3x6x60/80 (anche in salita), lente e con rec stretto di 1'30.
PRIMAVERA.
stessa cosa; a fine maggio compaiono i blocchi (2 SEDUTE IN TUTTO L'ANNO!!!), scompare qualsiasi cosa inferiore ai 100m.

mai mai mai accelerazione e prove di 30-50m.

[lucaliffo]

ho le tabelle 1983 per 400isti impartite dall'"ufficio programmazione settore velocità FIDAL".
- "sprint 30m partenza da fermo" compaiono solo a novembre (non specificato se con blocchi)
- "sprint 30m lanciati" a novembre-dicembre e a marzo
- robe di 60-80m da dicembre a marzo
poi solo robe dai 100 in su.

[Ericradis]

Interessante questa cosa. In altre discipline(bici da corsa e sci di fondo) mi facevano molto allenare la forza resistente. Sarebbe stato meglio allenare la forza e basta... ovviamente considerando le mie caratteristiche di soggetto piuttosto aerobico e poco forte.

[lucaliffo]

beh la resistenza la curi già correndo o sciando...

comunque mi interessava più focalizzare la cosa trasposta ai 400m.

1) i 400 sono la specialità in cui facciamo più schifo in assoluto (grenot esclusa)
2) i 400 sono VELOCITA', devi allenare prima di tutto la velocità
3) i 400isti italiani non allenano la velocità
4) come nel gioco dell'oca, torna al punto 1