Zedemel ha scritto: lun 3 ago 2020, 21:39
Ericradis ha scritto: lun 3 ago 2020, 20:21
lucaliffo ha scritto: lun 3 ago 2020, 18:18
il guerrigliero etiope:
"c´é la preoccupazione che manco un vaccino funzioni, o che funzioni solo per pochi mesi"
non ho parole!!! preparatevi al lockdown eterno. meno male che esiste pornhub...
Come ho giá scritto do piú credito a Paolo Fox che all’oms.
Parlando recentemente con colleghi in un webinar, rimangono dei punti non ancora spiegabili su quello che é il decorso di questa pandemia, misteri che hanno molto spesso le virosi.
Quello sul quale si concordava é che da parecchie settimane non si ricoverano piú malati di polmonite virale e questa é la cosa positiva. Finché ci si infetta senza finire in ospedale non c’é problema.
si possono solo fare delle ipotesi. Io ho pensato
1) virus indebolito (ma dubito molto)
2) che il virus si sia portato via subito i soggetti più predisposti (per età, genetica etc.)
3) che sia molto legato alle condizioni esterne, temperatura e inquinamento nell'aria, che forse tendono ad una maggiore reazione infiammatoria del corpo. Anche perché anche negli Usa ci sono molti meno morti in proporzione all'aumento enorme dei casi giornalieri, ho dei dubbi che possa essere solo questione di cure migliori.
Il Brasile, che sarebbe in inverno, è un po' un punto interrogativo coi dati che passa quel personaggio che lo governa.
le ultime due ipotesi sono poco probabili. È possibile che il ceppo virale che da polmonite e la risposta immunitaria che causa il vero danno con fibrosi e coagulazione, si sia esaurito durante il lockdown nei soggetti morti e in quelli malati che non hanno comunque infettato altri perché ricoverati o in isolamento. Ora qui circola quindi un ceppo che da una sintomatologia più lieve. Un’altra cosa che si osserva è la più bassa carica virale dei tamponi. Le due cose possono essere collegate.
Per quanto riguarda invece i guariti, un aspetto che si sta osservando nelle visite a 2-3-4mesi dalla dimissione è che la sintomatologia persiste per parecchio tempo con dispnea, dolori toracici e tachicardia soprattutto. Segni di stress post traumatico molto presenti, quasi tutti si mettono a piangere ripensando al ricovero.
La cosa positiva è che da un punto di vista radiografico la fibrosi polmonare tende a regredire, quindi con il tempo anche i parametri respiratori tenderanno a ristabilirsi.