Finalmente finito questo torneo.
Le due partite di oggi:
-prima persa, in una posizione in cui pensavo di essere nettamente in vantaggio, con mega spazio. Poi ho fatto una mossa alla Kasparov, in cui ho sacrificato una torre per un pedone. Purtroppo mi sono accorto che era una mossa sbagliata e quindi ho abbandonato. Nel post partita invece un amico che stava assistendo ha detto che dopo quella mossa l'avversario era andato in totale confusione. Continuava a muoversi in preda ai tic (ovviamente tu mentre giochi non te ne accorgi, io pensavo alla mia partita non a cosa faceva l'avversario

). Esattamente quello che succedeva agli avversari di Kasparov (quando anche lui sacrificava le torri sui pedoni).
-seconda partita vinta, anche qua ad una certa sono andato all-in e l'avversario ha sbagliato (ma era già posizione vinta a prescindere) e si è beccato un matto in 2 (invece per l'analisi era tipo matto in 20 a gioco corretto..).
In questo torneo ho iniziato a capire la psicologia. Si ritorna indietro di 40 anni, ai tempi di Tal, Fisher, Kasparov, che vincevano non tanto perché erano più forti (ovviamente anche) ma perché distruggevano psicologicamente gli avversari con i loro attacchi (che secondo i computer attuali moltissimi dei quali sarebbero errori gravi, ma sono mosse che ti spiazzano e ti destabilizzano).
Chiudo con 83,6% di precisione media e per il mio calcolatore questo mi ha fornito il carico di allenamento a breve termine più alto all-time (tradotto è stato il torneo più tassante).
PS: Per far capire cosa intendo con "distruggevano psicologicamente gli avversari".. come se gli avessero tirato un cartone in faccia

(anche se stavolta è lo stesso Kasparov ad averlo subito).
