Potrei sbagliarmi ma credo si possa parlare in generale almeno per le prime 2 categorie di amatori, proporzionando tempi, passi, recuperi etc.
Ecco... quanto si deve soffrire in allenamento per migliorare?
Per far si che la supercompensazione avvenga e non ci si rompa nel lungo, se oggi faccio qualità quanto devo spingermi oltre il mio limite?
Ci sono metodi empirici per ascoltare il proprio corpo e dare tutto quello che si ha rimanendo in "controllo"?
Non parlo di quante volte faccio qualità alla settimana, ma quando la faccio come posso alzare l'asticella ogni volta di più senza perdere tempo a fare passettini troppo timorosi ne incorrere in infortuni certi? Meglio non gareggiare troppo perché spremono esageratamente l'organismo, quindi in allenamento devo sempre faticare di meno?
E' una domanda seria, semplice, la cui risposta potrebbe essere complicata.
Parto dal presupposto che tutto è relativo e che dipende da persona a persona.




