Ebbene, perturbatile lucaliffo, ora, con un'altra citazione, ti toglierò il sonno :lucaliffo ha scritto: tranquillo che a noi ce piaceno li divaganti![]()
ultimamente per la bellezza di 2 volte mi hai citato positivamente, sono TURBATO!!!![]()
È già! I figli si fanno perché è naturale farli!lucaliffo ha scritto: lun 6 mar 2017, 20:45 TUTTO TUTTO TUTTO ciò che è naturale è stato completamente stravolto.
Infatti il fine ultimo di ogni forma di vita è la propria riproduzione ed evoluzione. Ben venga l'amore, la sicurezza, il sufficiente benessere: ma, da che 3.5 miliardi di anni fa, nel mare si formano i primi organismi unicellulari, fino a noi, all' Homo sapiens, ogni organismo vivente ha come ultima finalità la sua riproduzione.
È così! Guardiamo fuori dalla finestra: sta arrivando la primavera (primo vere - lat.), fioriscono i prati, gemmano gli alberi, cinguettano uccelli e anche per noi umani…
« I giardini di marzo si vestono di nuovi colori
e le giovani donne in quei mesi vivono nuovi amori »
Un primordiale istinto spinge ogni fiore, ogni ape, ogni giovane animale, ogni uomo o donna al riprodursi, a fare in modo che anche nella primavera del prossimo anno e in tutte quelle che gli succederanno si perpetui la specie. Quando questo impulso viene meno: la specie degrada e poi si estingue. Vale anche per le coppie gay o lesbiche che vorrebbero dei figli (sic!).
Se ci pensate bene vedrete che tutto il nostro agire: l'amare o l'odiare, l'essere buoni o cattivi, altruisti o egoisti, progressisti o reazionari… è strategia, è scelta della miglior tattica per sopravvivere e riprodurre noi stessi.
Io, quando guardo i miei nipotini, mi soffermo a scrutare cosa c'è di me in loro e, più ancora di quanto è stato con i miei figli, vedo in loro la continuazione di me stesso.
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In questi giorni sto leggendo l'autobiografia di un cantautore italiano:
“VENEZIA E UNA FISARMONICA. Storie di un cantastorie” - Gualtiero Bertelli
Ed. nuovadimensione – pag. 251
Noi, in gioventù, cantavamo spesso le canzoni di Bertelli. A me è sempre piaciuto il suono del soave dialetto veneziano (infatti ho sposato una caorlotta). Ce n'era una che con mia moglie abbiamo cantato tanto e che ora, a mo' di ninnananna, ricantiamo ai nostri nipoti.
Ha a che fare con la nostra discussione sulla difficoltà del fare figli. Ve la propongo in una bellissima versione di Giovanna Marini e Francesco De Gregori:
https://www.youtube.com/watch?v=EmfPAhMJ3TU
NINA TI TE RICORDI - Gualtiero Bertelli 1966
Nina ti te ricordi
Quanto che gh'avemo meso
Andar su sto toco de èto
Insieme a fare a l'amor
Sie ani a far i morosi
A strenxerla franco su franco
E mi che xero stanco
Ma no te voevo tocar
To mare che brontoeava
Quando che se sposemo
E 'l prete che racomandava
Che non se doveva pecar
E dopo se semo sposai
Che quasi no ghe credeva
Te giuro che a mi me pareva
Parfin che fusse un pecà
Adesso ti spèti un fijo
E ancuo ea vita xe dura
A volte me ciapa ea paura
De aver dopo tanto sbajà
Amarse no xe no un pecato
Ma ancuo xe un luso de pochi
E intanto ti Nina ti spèti
E mi son disocupà.



