"Ciao lucaliffo,
stai dicendo che tutto il nostro agire dovrebbe assecondare i nostri primordiali ed immutabili istinti? Che per legge genetica saremmo migliori di quel siam diventati, sennonché proprio la CULTURA ci ha corrotti? Che l'idilliaca esistenza dei primitivi ominidi è stata irrimediabilmente guastata dacché l'homo sapiens (cioè l'uomo acculturato) ha prevalso?
Eppure se consideriamo la vita dal punto di vista evolutivo (in senso darwiniano): la CULTURA UMANA (capacità di astrazione, cognizioni, linguaggio, convivenza sociale, attività intellettuali e materiali) risulta proprio dall'evoluzione della nostra specie.
Ovviamente la cultura umana ha determinato processi storici non lineari: sempre si sono alternate fasi di progresso e regressione; realizzazioni di bellezze e mostruosità; periodi di pace e guerra; momenti di speranza e disperazione.
E l'attuale fase storica com'è? Al momento a me sembra che la parabola sia in fase discendente. Penso che sia in crisi soprattutto il connotato più significativo della CULTURA UMANA: cioè la visione prospettica.
Non sorretti da aspettative fiduciose, senza lo sprone dell'azzardo, impauriti dall'ignoto, scoraggiati al sognare… va da sé che anche il livello prestazionale (in ogni ambito) risulta mortificato.
P.S. lucaliffo, nelle tue analisi (sempre stimolanti in questo forum un po' sonnolento) sui costumi e rapporti sessuali, non trovo mai la parola INNAMORAMENTO. Parli di accoppiamenti disinibiti, di amplessi, di forme anatomiche, mai di “FARE L'AMORE” (che è cosa diversa dal “trombare”): forse perché lo consideri “politicamente corretto” ?
P.P.S. È ormai invalso l'uso inflazionato di termini come “politicamente corretto” e “buonismo”. Molte volte sono usati in senso dispregiativo da chi si ritiene alternativo al “sistema” o al cosiddetto “pensiero unico”.
Sono dei cliché : abbondano nel web e nelle risse dei talk show televisivi. Quando però son ripetuti, come litania, con scarsa e poco originale argomentazione; anziché qualificare chi li propone per arguzia e intelligente spirito critico, li rende conformisti, tutt'altro che ribelli."
1) NATURA, CULTURA, EVOLUZIONE.
no, non sto dicendo che dobbiamo solo seguire i primordiali istinti e che la cultura sia tutta da buttare. solo un idiota o ipocrita penserebbe questo. ho solo esposto dei meccanismi psicologici che credo non siano chiari a tutti, ovvero che gli istinti comunque ci sono e bisogna farci i conti.
è una questione costi/ricavi: a mio avviso reprimere troppo gli istinti produce troppi costi e zero ricavi. il "pol.corretto", che aveva un suo perchè 60 anni fa, oggi ha tracimato, da qualche decennio sta esagerando e sta causando danni. quindi certe repressioni assurde è meglio abbandonarle.
terrorizzare la gente financo nel linguaggio e nel pensiero con l'eccessivo "rispetto" è castrante e di certo non stimola quel coraggio, quell'audacia e quella fiducia di cui tu denunci l'odierna mancanza.
p.s. non è esatta l'equazione che fai "homo sapiens = cultura": da 30.000 anni ci sono solo homo sapiens (magari un po' mischiati coi neanderthal) e hanno sperimentato migliaia di culture diversissime tra loro; molte di queste verrebbero oggi definite "scorrette". ad esempio i pacifici polinesiani non ci vedevano un attentato alla convivenza sociale nell'approcciare le donne palpandone le terga.
giorni fa in un sito di kompagni un kompagno m'ha scritto che dovremmo impedire a queste popolazioni questi comportamenti "animali" esportando loro la democrazia... qualificandosi come vero razzista.
2) INNAMORAMENTO.
rispondevo al tuo cenno alla prestanza sessuale. se vuoi parlare di innamoramento facciamolo pure. amo anch'io sai? altrimenti come potrei convivere con qualcuno che è un'ALTRA persona, di un ALTRO sesso, di un'ALTRA cultura con tutte le differenze e i conflitti che queste alterità generano?
parlo di sesso? ne parlo pochissimo. dovrei parlarne di più e tranquillamente, come si parla di tutto il resto. se non lo faccio è perchè mi reprimo conscio che a qualcuno infastidirebbe.
poi trovo di pessimo gusto parlarne come la "moda corretta" vorrebbe. meglio liberare l'istinto represso del linguaggio popolano. la cultura reprime il sesso, non l'amore.
e a volte alle donne piace più "fottere" che "fare l'amore". come dicono le brasiliane "trattami da principessa fuori dal letto, da puttana a letto".
3) "POLITICAMENTE CORRETTO".
ne avevamo già parlato ma ti scordi le cose. il termine fu introdotto negli anni 30 in certe università americane. nel parlare bisogna attenersi al linguaggio comunemente usato, il parlare deve essere veloce/efficiente. oggi si usa sto termine per definire "quel tipo di ideologia" e io mi ci attengo. se qualcuno lo usa in senso dispregiativo non mi pare conformista, visto che sto tipo di ideologia è dominante. a mio avviso è diventata più una religione, assolutamente priva di arguzia e senso critico visto che il fedele sorvola volentieri sulle sue storture, ingiustizie, prepotenze, crudeltà e intenti totalitari, che vengono negati perchè ne vuole aumentare la dose.
ma attenzione a tirare troppo la corda perchè la Natura reagisce. i "miglioratori del mondo" hanno sempre fallito a lungo termine.



