@lucaliffo va bene la corsa ma parliamo di cose serie...
PREMESSA:
si ritiene che l'uomo sia arrivato in America attraversando lo stretto di Bering reso tundra durante l'ultima glaciazione. Le date sono un bel problema poichè negli ultimi 100 anni la datazione tende a retrocedere sempre più nel tempo. Prima 4000, poi 13.000, poi 24.000, adesso addirittura 130.000 anni fa (forse, molto forse)
IL FATTO:
Sto leggendo un libro balengo di un ciarlatano piuttosto famoso, tale Graham Hancock che tra una fesseria e l'altra scrive anche qualcosa di interessante.
In un recente articolo pubblicato su Nature
https://www.nature.com/articles/nature14895
si presenterebbe una interessante ricerca che porta evidenze del fatto che nativi americani della regione amazzonica del Brasile avrebbero discendenze genetiche con popolazioni australo-melanesiane delle isole andamane ma che queste discendenza non sarebbe condivisa con i nativi nord americani.
IPOTESI:
1)questa parentela tra indios dell'amazzonia e popoli delle andamane sarebbe dovuta ad una seconda piccola colonizzazione costiera delle americhe che non avrebbe lasciato tracce tra i nord americani. Cioè queste genti oceaniche avrebbero risalito l'asia, attraversato lo stretto di Bering e disceso la costa dell'America senza ibridarsi con genti già insediate sul territorio
2)questi popoli amazzonici sarebbero originari del nord america e sarebbero arrivati in Brasile a seguito di migrazioni senza però lasciare segni del loro passaggio al nord (strano)
3)sti melanesiani sarebbero giunti in sud America attraversando l'Oceano Pacifico (ma più si va indietro nel tempo e più aumentano i dubbi sul fatto che ciò fosse tecnicamente possibile...qui si parla di pleistocene superiore e in un altro capitolo si parlava del sito archeologico di Pedra Furada, sempre in Brasile che secondo ad alcune datazioni potrebbe risalire a 50.000 anni fa)
4) gli strumenti usati nella ricerca sono soggetti ad errori e i dati non sono validi