so say we all!

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Beh nel tuo caso competitiva ci sta. Nel mio nolorenzo90 ha scritto:Schiumo anche io, te lo garantisco!salvassa ha scritto: mer 20 apr 2022, 14:25 minchia... e io sto schiumando dopo 6 giorni che non corro
nel mio caso il gioco non varrebbe la candela, nel senso che non sacrificherei per un risultato pur ottimo (intendo per me, non un inarrivabile 1h14) il potermi allenare tutti i giorni.![]()
Dopo l'infortunio al TDA mi ero ripromesso di vivere la corsa diversamente e di abbandonare velleità eccessivamente competitive, per evitare fermi...ovviamente è successo l'esatto opposto, anche perché mi è tornata più voglia di fare e di gareggiare di quando ero nelle giovanili.
Ipotiroidismo, tendiniti ricorrenti, autoimmunitá, andrebbe indagato se c’é un legame.lorenzo90 ha scritto: mer 20 apr 2022, 17:49lucaliffo ha scritto: mer 20 apr 2022, 12:35 LM lo seguo da fine maggio 2021, da ragazzo atleta top, da sempre molto incline a infortuni. ernia discale.
veniva da 10gg di fermo per infiammazione tendini inguinali dx (adduttore/psoas).
giugno ripresa prudente.
fine agosto - inizio settembre 2 gare in 8gg con PB 10km. subito dopo torna il dolore inguinale, 10gg fermo.
riprende ma a fine ottobre il dolore si sposta sul fianco sx (tensore), altra settimana fermo + 5 settimane ripresa prudentissima e siamo a metá dicembre.
nel frattempo va da un fisio bravo che gli dá una caterva di esercizi, pure tosti (glieli dimezzai) ed é, come d´uopo, minimalista. gli dice di forzare l´aumento della cadenza. io penso "eccaallá, mo se spacca i femorali". ma... proviamo, hai visto mai mi sbaglio...
con l´aumento della cadenza vedemmo subito un aumento della velocitá non attribuibile all´allenamento, tanto che a marzo fa un fantastico 1h14 in mezza, ma subito dopo... STRACK! femorali spaccati, tendinopatia distale semimembranoso.
un mese fermo, solo ora sta ricominciando quache misto cav/cl.
fu vera gloria?
Ciao a tutti, sono proprio l'incriminato. Siccome ogni tanto leggo il forum, ho deciso uscire allo scoperto. Piacere di conoscervi.
@lucaliffo ha riassunto bene la mia storia recente e meno recente. E' più o meno la solita storia di atleta abbastanza promettente da giovane, non credo particolarmente talentuoso ma sicuramente mi allenavo anche più degli altri, spesso doppiando al mattino già a 14 anni, "aggiungendo" km di contrabbando...vizietto tuttora rimasto. Storia poi interrotta a 19 anni perché scoppiato di testa insieme a problemi fisici (ipotiroidismo).
Per fortuna non ho mai smesso davvero di correre, tra il 2016-2017 qualche garetta, 2018 una bella mezza ma poi ho combattuto più di un anno con TDA inserzionale + dolori da ernia L5-S1. In realtà da ragazzo e fino al 2018 avevo avuto solo un infortunio serio (sciatica nel 2007), ora li ho avuti a pioggia (tutte tendinopatie): credo il fermo di quasi 2 anni stia ancora pesando, oltre al fatto che sono impaziente ed esagero.
Riguardo la cadenza, il mio caso è un po' particolare perché fin da giovane ho sempre avuto una corsa troppo ampia e abbastanza antieconomica, comprese le braccia. Sicuramente aumentare troppo e troppo in fretta la cadenza mi ha danneggiato il semimembranoso, però se ho riscontrato miglioramenti nella performance (benché sia difficile stabilire effettivamente quanto) è perché ero poco ottimizzato. Anche perché a differenza che da ragazzo, erano anni che non curavo la tecnica.
Comunque c'è anche una notevole componente psicologica, perché quasi masi sono riuscito a fermarmi subito alle prime avvisaglie di infortunio, tendo a correrci sopra finché è "corribile". Così è stato anche per quest'ultimo infortunio. E questa è una cosa che il coaching non può risolvere, deve farlo l'atleta...
Guarda Lorenzo, dire che io ho una visione pessimistica della realtà non rende giustizia, io ho una visione cruda. Non sarò mai io a dire a qualcuno di insistere perché quando le cose vanno bene penso di finirla qui 3 volte al giorno, figurati quando le cose vanno male come in questi giorni; però una cosa te la posso dire; non è impossibile e se ci sono poche possibilità, per mia esperienza, il califfo è uno che le può far fruttare. Io ero all'ultima spiaggia, da quando smisi di correre in bici passai 3/4 anni di merda; ero diventato una figura tragicomica della realtà podistica della mia zona. Ho avuto culo, ho avuto quel minimo di intelligenza per cambiare strada, ho avuto perseveranza e ho avuto di nuovo culo ma la differenza è che adesso, generalmente sono scontento delle mie prestazioni, prima manco le potevo avere. Per cui, e qui chiudo, modificando un proverbio arabo:lorenzo90 ha scritto:L'Appiedato ha scritto: mer 20 apr 2022, 13:02 In veneno remedium; i chilometri lo salveranno, nel mio caso lo fecero a dispetto di doti fisiche inesistenti.
Il talento è raro e prezioso e lasciarlo improduttivo sarebbe un peccato, spero perciò che trovi la soluzione.
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Lo spero davvero anche io, grazie
Esatto