Stamattina ultima partita, finalmente. Altra sconfitta, stavolta in una posizione nettamente vinta. L'avversario ha sbagliato tutto in apertura, nel mediogioco ha sbagliato ancora, ma nel finale ho sbagliato tutto io e ho perso.
Gli scacchisti che ho sentito hanno detto che è normale, il salto tra torneo C e torneo B è come fare una gara provinciale VS una gara regionale (e la A una gara nazionale), quindi ci sta che la gente lì anche se sembra scarsissima in realtà ha 10/20/30 anni di esperienza in questi tornei quindi anche se sembra dare delle possibilità di vittoria in realtà sono i giocatori più tenaci in cui basta una imprecione per ribaltare il risultato.
Altri dicono che il mio problema principale è l'emotività. Da un lato ho un approccio stoico. Sono forse l'unico che non si alza mai dalla sedia (Zwift + 10 anni di lavoro sedentario serviranno a qualcosa

), ma dall'altro dicono che la vivo troppo emotivamente ed è vero, infatti quando penso ai miei dati sto meglio.
Però ancora non ho capito la relazione. Se passione = emozione, allora provare meno emozione = meno passione quando invece dovrebbe essere il contrario. Anche perché poi meno passione = meno allenamento. Boh!
Alla fine, togliendo quella partita persa in 10 mosse che non può fare da media, ho tenuto 80,17% di precisione di media tra tutte le partite. Quindi, tra i 4 tornei fatti, questo è stato il 3° in ordine di precisione.
Curiosamente pure secondo il calcolo del carico di allenamento partite questo torneo è stato il mio 3° miglior picco. Semplicemente mi sono presentato al torneo con un carico di allenamento-partite minore delle altre volte (cosa vera, visto che negli ultimi mesi ho principalmente solo studiato e giocato poco).
Magari davvero i miei dati sono scienza esatta. Quindi migliorare è facile.