belli da strappare gli occhi e il cuore, molto a buon mercato, con una socialità giovane, libera ed esuberante. un altro è proprio itacarè, dove andai a marzo.
ma proprio queste caratteristiche finiscono per diventare dei difetti:
- molta gente da fuori, anche dall'estero, ci si stabilisce alla svelta e tendono a imbastardirsi alla svelta
- i nuovi arrivati, spesso gente squinternata, hippy, figli di papà piddini drogati e sfaccendati, tendono a squinternare pure gli autoctoni
- coi drogati arrivano anche i banditi, la polizia, gli omicidi
insomma se ascolti il canto delle sirene ti ritrovi in una trappola dalla quale è difficile uscire. già all'epoca conobbi italiani che avevano un ristorante o una pensione e non vedevano l'ora di vendere e scappare. c'era troppa concorrenza e i soldi scarseggiavano. inoltre non potevano permettersi di lasciare il posto per qualche giorno altrimenti al ritorno non ritrovavano più manco le fondamenta della casa, gli rubavano tutto. una galera.
è incredibile ma li vedevo tristi, depressi, annoiati... si separavano dalle mogli, le mogli li coprivano di cornazze.
poi ci sono i classici e normali difetti dei posti piccoli (almeno qui in brasile):
- a parte i prodotti locali (pesce, crostacei) tutto il resto costa il doppio che in città
- niente scuole, ospedali, uffici... per qualsiasi stronzata ti devi fare 200km e se non hai la macchina ci metti una giornata intera
- dopo che ti sei trombato tutta la limitata popolazione femminile disponibile... che fai? invece la città è una fonte inesauribile di figa

- se vai sul cazzo a qualcuno sei morto, tutti ti conoscono e sanno dove abiti. invece in città sei anonimo e introvabile.
quindi, col cuore affranto, decisi di vivere in città e di usare sti posti per delle vacanze-lampo...