Hanno fatto una valutazione politica, speriamo azzeccata. Non ho tutti gli elementi a disposizione per dare un giudizio.
Le nostre strade e autostrade sono comunque ad altissimo rischio, nonostante gli altissimi pedaggi che si pagano sulle seconde. Vi farei vedere in quali condizioni è l'A18 Messina-Catania. Roba che nemmeno nel Burundi...
Per sistemare adeguatamente tutta la rete viaria serve un transatlantico di quattrini. Ma siamo vincolati al pareggio di bilancio che ci blocca gli investimenti pubblici. Quindi, stando così le cose, dobbiamo giocoforza affidarci al mercato privato, che nei fatti si è visto non funziona. Si possono rendere più stringenti i controlli, come stanno già facendo, ma non so se sia sufficiente. Sarebbe stato meglio mettere in concorrenza i due settori, pubblico e privato, anche in via potenziale o ipotetica, di modo che gli imprenditori privati sentissero sempre il fiato sul collo.
Se sai di correre il rischio che tra 1, 3, 5 anni possono non rinnovarti il contratto, la commessa o la concessione, puoi stare certo che lavori bene e anche meglio.
Altra questione da affrontare è il dissesto idrogeologico del territorio, per la prevenzione di frane e disastri, dove è necessaria un'altro treno di soldi e stavolta non c'è nemmeno il mercato privato che può supplire.