chippz ha scritto: mar 17 nov 2020, 12:26
Per dire, se l'organismo di Tizio può tollerare massimo 70g di carbo/ora (sparo), con l'allenamento magari può arrivare a 75 forse 80g/ora.
In parte si fa con il cosìdetto "allenamento dell'intestino"...
Ma oltre i 90g/h (che tra l'altro riesci ad assorbire usando miscele glucosio e fruttosio se no la vedo impossibile solo di glucosio) mi sa che è complicato
PB: 5k 19'07 (passaggio test in pista 29/1/2022) 10k 38'34" (test in pista 29/1/2022) 21k 1h23'23" (Roma Ostia 06/03/2022) 42k 2h58.47 (Milano 2022) Squat 145 Panca 100 Stacco 185
salvassa ha scritto: mar 17 nov 2020, 11:18
La questione qui è un po' diversa: non si parla se integrare in allenamento o no, ma se effettuare i lunghi lenti già partendo a scorte parzialmente o totalmente scariche (il train low di arcelli).
Che io sappia, almeno per quello che ha fatto con me etc, a Luc non piace (e nemmeno a Perugini).
Poi se vogliamo dire che sia la stessa cosa di quello che proponeva Arcelli diciamolo. Ma non è così
sí, non mi piace.
ottengo lo stesso effetto con certe strutture degli ultimi lunghi... ma sono top secret.
salvassa ha scritto: mar 17 nov 2020, 11:18
La questione qui è un po' diversa: non si parla se integrare in allenamento o no, ma se effettuare i lunghi lenti già partendo a scorte parzialmente o totalmente scariche (il train low di arcelli).
Che io sappia, almeno per quello che ha fatto con me etc, a Luc non piace (e nemmeno a Perugini).
Poi se vogliamo dire che sia la stessa cosa di quello che proponeva Arcelli diciamolo. Ma non è così
sí, non mi piace.
ottengo lo stesso effetto con certe strutture degli ultimi lunghi... ma sono top secret.
Faccio lo spione e invito a guardare gli ultimi variati che ha fatto Appiedato. Quelli sono ottimi esempi di allenamento della potenza lipidica.
salvassa ha scritto: mar 17 nov 2020, 11:18
La questione qui è un po' diversa: non si parla se integrare in allenamento o no, ma se effettuare i lunghi lenti già partendo a scorte parzialmente o totalmente scariche (il train low di arcelli).
Che io sappia, almeno per quello che ha fatto con me etc, a Luc non piace (e nemmeno a Perugini).
Poi se vogliamo dire che sia la stessa cosa di quello che proponeva Arcelli diciamolo. Ma non è così
sí, non mi piace.
ottengo lo stesso effetto con certe strutture degli ultimi lunghi... ma sono top secret.
Faccio lo spione e invito a guardare gli ultimi variati che ha fatto Appiedato. Quelli sono ottimi esempi di allenamento della potenza lipidica.
ho inventaato strutture talmente sofisticate che manco asimov potrebbe immaginare
e che appiedato NON fará in questa preparazione perché essendo la 1a é ancora all´acqua di rose.
la cavalleria pesante entra in battaglia solo nelle fasi culminanti, non nelle prime scaramucce.
„The longer the battle lasts the more force we'll have to use“ (georgij konstantinovic zukov, generale dell´armata rossa)
salvassa ha scritto: mar 17 nov 2020, 11:18
La questione qui è un po' diversa: non si parla se integrare in allenamento o no, ma se effettuare i lunghi lenti già partendo a scorte parzialmente o totalmente scariche (il train low di arcelli).
Perché non fare l'incontrario?
Mi sono riletto velocemente il capitolo della nutrizione nel ciclismo (di Cycling Science) e accenna al fare allenamenti provenendo da fasi di carbo loading con l'obiettivo di allenare il fegato a tollerare un'assunzione maggiore di carbo durante lo sforzo.
Inoltre consigliano anche di sperimentare diversi tipi di fonti di carboidrati.
Per dire, se l'organismo di Tizio può tollerare massimo 70g di carbo/ora (sparo), con l'allenamento magari può arrivare a 75 forse 80g/ora. Se poi si varia il tipo di carbo ingeriti potenzialmente il soggetto può ottimizzare ancora di più l'uso del reintegro durante lo sforzo, al posto di fare allenamenti in deplezione di glicogeno.
Ma forse correndo è più complicato alimentarsi?
Come tutti sanno durante la corsa si fa più fatica ad alimentarsi e anche ad assorbire mentre si corre cose mangiate ore prima, per lo sballottamento e il sequestro ematico dall’intestino che non assorbirà più nulla. Nel ciclismo avviene in misura minore. Quindi nel ciclismo si può mangiare di più mentre si pedala e si assorbe ancora un po’ durante lo sforzo. Questo soprattutto a v02 medi. Infatti a livelli di sforzo medio nella corsa c’è un maggiore utilizzo dell’ossidazione dei grassi rispetto alla bici nella quale l’utilizzo degli zuccheri è più attivo.
salvassa ha scritto: mar 17 nov 2020, 11:18
La questione qui è un po' diversa: non si parla se integrare in allenamento o no, ma se effettuare i lunghi lenti già partendo a scorte parzialmente o totalmente scariche (il train low di arcelli).
Perché non fare l'incontrario?
Mi sono riletto velocemente il capitolo della nutrizione nel ciclismo (di Cycling Science) e accenna al fare allenamenti provenendo da fasi di carbo loading con l'obiettivo di allenare il fegato a tollerare un'assunzione maggiore di carbo durante lo sforzo.
Inoltre consigliano anche di sperimentare diversi tipi di fonti di carboidrati.
Per dire, se l'organismo di Tizio può tollerare massimo 70g di carbo/ora (sparo), con l'allenamento magari può arrivare a 75 forse 80g/ora. Se poi si varia il tipo di carbo ingeriti potenzialmente il soggetto può ottimizzare ancora di più l'uso del reintegro durante lo sforzo, al posto di fare allenamenti in deplezione di glicogeno.
Ma forse correndo è più complicato alimentarsi?
Come tutti sanno durante la corsa si fa più fatica ad alimentarsi e anche ad assorbire mentre si corre cose mangiate ore prima, per lo sballottamento e il sequestro ematico dall’intestino che non assorbirà più nulla. Nel ciclismo avviene in misura minore. Quindi nel ciclismo si può mangiare di più mentre si pedala e si assorbe ancora un po’ durante lo sforzo. Questo soprattutto a v02 medi. Infatti a livelli di sforzo medio nella corsa c’è un maggiore utilizzo dell’ossidazione dei grassi rispetto alla bici nella quale l’utilizzo degli zuccheri è più attivo.
in bici non ho praticamente mai avuto problemi, di corsa lo sballottamento a volte mi dà problemi anche dopo una ventina di minuti (è anche vero che mangio e bevo non proprio da atleta modello).
Dimitry ha scritto: mar 17 nov 2020, 13:20
Con pasti ipoglucidici Canova-Gigliotti ci fanno solo gli Specific Blocks.
siccome i miei quasi mai fanno bigiornalieri, ho usato qualche volta il doppio sera-mattina con cena ipoglucidica. ma siccome i mezzi non li uso a cazzo, solo in situazioni in cui un´utilitá era possibile:
- nelle 100km o trail di 70km, perché i lunghi in allenamento non possono arrivare manco a sfiorare la durata di gara: risultati buoni.
- un paio di volte in maratona con uno che aveva problemi nel finale nonostante lunghi in allenamento fatti bene: risultati nobbuoni, sti doppi lo devastavano.
Premetto che non ho il bagaglio culturale che avete voi, in termini di letture specifiche su metabolismo da glicogeno vs. lipidico nella corsa e su come e se possano essere allenati. Ho basi in biochimica (Krebs & co.) e qualcos'altro di potenzialmente utile da vari corsi universitari.
Mi viene però da dire che discorsi di questo tipo hanno senso per maratoneti molto molto avanzati, cioé atleti che hanno ottimizzato tutte le altre caratteristiche. Sarei curiosa di sapere se un Kipchoge abbia mai fatto allenamenti per la "potenza lipidica" o se, supponendo che abbia una grande capacità di sfruttare al meglio il metabolismo lipidico (oltre ovviamente alle riserve di glicogeno + fueling durante la gara), questa sua capacità sia un epifenomeno di altre caratteristiche del suo allenamento (alto chilometraggio settimanale e di alcune sedute specifiche, il tutto ripetuto per ANNI, sto solo ipotizzando).