Psicologia

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spiritolibero
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Re: Psicologia

Messaggio da spiritolibero »

chippz ha scritto: dom 23 apr 2017, 12:32
.........
Insensatezza:
Oggi invece ho riassaggiato la bellezza di parlare con una ragazza straniera, con un approccio molto alternativo. Ovvero parlarci dal balcone (io ero giù, lei su), praticamente dal nulla, senza conoscerci. :lol4:
Però sono troppo timido da chiederle:" 'scolta, non è che posso fare un salto da te?" :felice: Anche perché ho altri obiettivi per la testa.
Penso che con una ragazza italiana certe cose non potrebbero nemmeno essere immaginate.. :joint:
Che ti avevo detto? ;)
Potevi invitarla a prendere un caffè. Stai sicuro che se non aveva altri "impicci" non avrebbe rifiutato.



Italiane non è che sono male, il problema sono i mille e mila complessi mentali, tra i quali soprattutto il terrore di come saranno giudicate dagli altri. Per loro è determinante questo punto, avendo in media una personalità debole o, in ogni caso, non sufficiente per imporsi agli altri.
Quindi è importantissimo l'occhio sociale, l'apparenza, nel timore di essere oggetto di giudizi sprezzanti da parte delle "altre". Anche gli uomini hanno comunque la loro bella fetta di responsabilità.
Ma ciò è il risultato di una società vecchia come mentalità, decadente e provinciale.
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Re: Psicologia

Messaggio da lucaliffo »

secondo me più che "vecchia" il problema sta nei contenuti, nella duemillenaria repressione degli istinti, della natura in noi.
infatti nel brasile rurale (esempio), società certamente molto più "vecchia, provinciale", l'andazzo è decisamente differente. la gente se ne fotte del giudizio altrui... e non immaginate quanto.

l'equazione "modernità > più libertà/indipendenza" può valere in alcuni contesti geograficamente limitati e "casualmente" (luoghi dove s'era sviluppata una cultura ultra repressiva) ma non è vera in generale.
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Re: Psicologia

Messaggio da spiritolibero »

Intendevo "vecchia" proprio nei contenuti. ;)
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Re: Psicologia

Messaggio da lucaliffo »

beh scusa se insisto ma è antropologicamente errato.
la splendida evoluzione sociale (in termini macro) va da una maggiore verso una minore libertà istintuale.
questo il trend di lungo periodo.

poi casualmente, in certe zone tipo sud italia che era stato colpito dalla repressione catto-islamica, ci possono essere momentanee fasi di relativa "liberalizzazione"... ma non c'è problema, arrivano i politicamente corretti a raddrizzarci la schiena e riportarci alla repressione.
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Re: Psicologia

Messaggio da spiritolibero »

Uhm... credo che l'involuzione-repressione sia avvenuta dall'età della controriforma in avanti.

Comunque, la soluzione? Quale potrebbe essere?
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Re: Psicologia

Messaggio da lucaliffo »

spiritolibero ha scritto: lun 24 apr 2017, 13:15 Uhm... credo che l'involuzione-repressione sia avvenuta dall'età della controriforma in avanti.

Comunque, la soluzione? Quale potrebbe essere?
l'islam è mostruosamente repressivo e ha influenzato molto alcune regioni sud italia. ma è vero anche il discorso controriforma.
la riforma fu un ritorno alla repressione, il cattolicesimo romano era diventato troppo "blando-ipocrita-libertario". ma visto il successo della riforma, il cattolicesimo cercò di imitarla e sorpassarla in termini di repressione.

la soluzione non la so. freud e molti altri dicevano che per una società tecnologica-produttivistica è necessario reprimere gli istinti per convogliarne le energie verso lo studio e il lavoro.
sbagliavano? è possibile una società efficiente senza scardinare la natura umana? non lo so.
io, nel dubbio, scelsi la soluzione individuale di venire in brasile a cercarmi la natura umana perduta. e la trovai.
ma poi sono arrivati i cellulari e i politicamente corretti a rompermi i coglioni pure qua :angry3:
ma continuo le mie battaglie culturali (utili? inutili? boh)
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Re: Psicologia

Messaggio da spiritolibero »

lucaliffo ha scritto: lun 24 apr 2017, 16:04
spiritolibero ha scritto: lun 24 apr 2017, 13:15 Uhm... credo che l'involuzione-repressione sia avvenuta dall'età della controriforma in avanti.

Comunque, la soluzione? Quale potrebbe essere?
l'islam è mostruosamente repressivo e ha influenzato molto alcune regioni sud italia. ma è vero anche il discorso controriforma.
....

Non cambia il succo delle cose, però sopravvaluti troppo l'influenza dell'elemento islamico nelle regioni meridionali.
Peraltro, solamente in Sicilia si ebbe una presenza costante e duratura, per circa 245 anni (dall'827 al 1072) e comunque era un Islam molto differente da quello che conosciamo oggi.
Basti pensare che tra i capisaldi della politica economica ci fu la frantumazione del latifondo. Gli ebrei non furono perseguitati ma anzi crebbero in ricchezza e numero e si erano ritagliati una rilevante nicchia nelle attività del commercio e dell'artigianato.
I cristiani, che all'epoca erano principalmente di rito bizantino orientale, poterono mantenere il proprio culto, pagando una tassa al pari degli ebrei.
Comunque era incoraggiata e favorita la conversione all'islam (anche di facciata).
Tutto ciò ovviamente nella fase matura della dominazione araba.

La conquista normanna latinizzò l'isola, ma mantenne, anzi migliorò il sistema preesistente.
Sotto Ruggero II c'è stato il primo esempio assoluto della storia di "tolleranza" religiosa della storia europea moderna. A Palermo e nelle città potevi trovare allo stesso tempo moschee, chiese bizantine, chiese latine e sinagoghe. Lo stile architettonico, molto caratteristico, è passato alla storia come arabo-normanno.

Gli storici concordano che questo fu il periodo di maggiore splendore della Sicilia. Ed in effetti fu così.
Il declino inesorabile avvenne con l'affermarsi del cattolicesimo latino, diciamo dagli angioini in avanti. I cattolici fecero tante e tali di quelle persecuzioni da restare inorriditi con occhi moderni. Deportazioni di massa degli ebrei dall'isola, sterminio degli arabi rimasti, ovviamente l'immancabile ripristino del latifondo e della servitù della gleba... ecc. ecc.

Questo solo per fare una precisazione storica, visto che si è ingenerato il convincimento che gli arabi-islamici siano sempre e soltanto i "cattivi". Invece le cose sono molto più complesse.
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Re: Psicologia

Messaggio da lucaliffo »

si parlava di istinti in relazione ai comportamenti femminili.
non parlavo di "repressione" in termini politici, economici o militari.

io sono di origine salentina e anche lì ci fu influenza islamica. negli anni 60 mia madre poteva uscire di casa solo per andare a messa la domenica, mia nonna vestiva sempre di nero col capo coperto tipo chador. era assolutamente IMPOSSIBILE "frequentare" donne senza sposarsi.
situazione che mi pare molto diversa da altre regioni del centronord. nel lazio e in abruzzo era tollerato il "fare l'amore" prematrimoniale. al nord c'erano le balere e le ragazze andavano a ballare da sole.
allora mi sono chiesto: a parità di cattolicesimo, da dove vengono ste differenze?
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Re: Psicologia

Messaggio da AdeleSkywalker »

Interessante come discussione. In effetti negli anni sessanta mio nonno ( noto donnaiolo di dubbia fedeltà ), ne frequentava di donne a livello extra coniugale. Questo però non so quanto possa essere collegato a fattori culturali geografici, considerando che mia nonna e mio nonno vivevano letteralmente a via della conciliazione a 30mt dalla basilica di San Pietro.
Secondo me, non è soltanto "colpa" della donna italiana che ha paura di essere giudicata. È che OGGETTIVAMENTE viene giudicata! Voi non potete capire quante persone ( uomini e donne ), davanti a una ragazza che non si fa problemi a scambiare qualche parola con più ragazzi viene additata e "marchiata" come quella facile. È chiaro poi che tutte le altre, vivono una condizione di ansia all'idea di fare la stessa fine... il problema è proprio alla base di una mal interpretazione dei rapporti umani in generale
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Re: Psicologia

Messaggio da lucaliffo »

AdeleSkywalker ha scritto: mar 25 apr 2017, 10:09 Interessante come discussione. In effetti negli anni sessanta mio nonno ( noto donnaiolo di dubbia fedeltà ), ne frequentava di donne a livello extra coniugale. Questo però non so quanto possa essere collegato a fattori culturali geografici, considerando che mia nonna e mio nonno vivevano letteralmente a via della conciliazione a 30mt dalla basilica di San Pietro.
Secondo me, non è soltanto "colpa" della donna italiana che ha paura di essere giudicata. È che OGGETTIVAMENTE viene giudicata! Voi non potete capire quante persone ( uomini e donne ), davanti a una ragazza che non si fa problemi a scambiare qualche parola con più ragazzi viene additata e "marchiata" come quella facile. È chiaro poi che tutte le altre, vivono una condizione di ansia all'idea di fare la stessa fine... il problema è proprio alla base di una mal interpretazione dei rapporti umani in generale
hai ragione. infatti io imputo la cosa alla "cultura" in generale e la cultura la fanno tutti, maschi e femmine.
solo "incidentalmente" la cultura ha scelto le donne come veicoli immediati della "morale sessuale coercitiva".
come sai io ho sempre avuto idee "alternative" e pure io vengo OGGETTIVAMENTE giudicato. ne è testimone anche questo forum. ma se uno ha la FORZA, che viene dalla sicurezza di aver ragione, dal saper come imporre le proprie idee e dall'aver vissuto più di altri, del giudizio altrui te ne freghi.
ne ho conosciute in italia di donne che se ne fregavano.
bisogna guardarsi dall'esterno, forse così si riesce a vedere quanto siamo ridicoli nell'attività di ridurci l'anima a fettine solo per piacere agli altri.
in fondo, se gli altri ti giudicano male, materialmente cosa ci perdi? niente. un lavoro lo trovi lo stesso, un ragazzo lo trovi lo stesso. e queste sono le 2 cose che più contano. gli "applausi" delle masse sono per i deboli.

ti marchiano come "facile"? e tu ti studi 24 libri di psicoanalisi e 27 di etnologia e gli provi che i malati solo loro che ti marchiano. e gli mostri che te ne freghi continuando tranquillamente a comportarti da "facile"... anzi, sei tu che dall'alto della tua cultura e della tua vitalità esuberante "disprezzi" (indirettamente) loro.
è una GUERRA (culturale).
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